Non ci sono spettacoli legati a questo evento.

FRANKENSTEIN JUNIOR

106 min

Genre: Commedia

Language: Inglese con sottotitoli italiani

Director: Mel Brooks

With: Gene Wilder, Teri Garr, Marty Feldman, Peter Boyle, Cloris Leachman, Madeline Kahn, Kenneth Mars, Richard Haydn, Liam Dunn, D...

Negli anni Settanta Woody Allen e Mel Brooks erano rispettivamente anima e corpo della comicità ebraica americana. Mentre il newyorkese Allen costruiva un proprio mondo intellettuale e sentimentale, l'hollywoodiano Brooks sfornava virulente parodie del cinema classico. Frankenstein Junior, dove Gene Wilder in qualità di nipote del dottor Frankenstein torna al castello avito e porta avanti gli affari di famiglia in compagnia del servo gobbo Marty Feldman, è il suo film più controllato e visivamente inventivo, e tra i più divertenti. La riscrittura incrocia Frankenstein (1931) e The Bride of Frankenstein (1935) di James Whale, ovvero i migliori horror hollywoodiani dell’epoca, e l’artificio di quel bianco e nero elettrizzato dai fulmini ne fa, come scrisse Roger Ebert, “parodia d’uno stile e non solo d’un repertorio”. Oggi, oltre l’ancora funzionante innesco di risate, l’effetto è di stratificata archeologia, una bella passeggiata tra studi Universal anni Trenta e le ribalde nostalgie di quel che cinquant’anni fa si chiamò ‘nuovo cinema americano’ (pcris).

106 min

Genre: Commedia

Language: Inglese con sottotitoli italiani

Director: Mel Brooks

With: Gene Wilder, Teri Garr, Marty Feldman, Peter Boyle, Cloris Leachman, Madeline...

Negli anni Settanta Woody Allen e Mel Brooks erano rispettivamente anima e corpo della comicità ebraica americana. Mentre il newyorkese Allen costruiva un proprio mondo intellettuale e sentimentale, l'hollywoodiano Brooks sfornava virulente parodie del cinema classico. Frankenstein Junior, dove Gene Wilder in qualità di nipote del dottor Frankenstein torna al castello avito e porta avanti gli affari di famiglia in compagnia del servo gobbo Marty Feldman, è il suo film più controllato e visivamente inventivo, e tra i più divertenti. La riscrittura incrocia Frankenstein (1931) e The Bride of Frankenstein (1935) di James Whale, ovvero i migliori horror hollywoodiani dell’epoca, e l’artificio di quel bianco e nero elettrizzato dai fulmini ne fa, come scrisse Roger Ebert, “parodia d’uno stile e non solo d’un repertorio”. Oggi, oltre l’ancora funzionante innesco di risate, l’effetto è di stratificata archeologia, una bella passeggiata tra studi Universal anni Trenta e le ribalde nostalgie di quel che cinquant’anni fa si chiamò ‘nuovo cinema americano’ (pcris).
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